Grazie alle preziose info ottenute tramite questo forum posso affermare con piacere il grande successo del viaggio di inizio mese.
Lasciata l'auto a Verona domenica 31 agosto abbiamo pernottato all'IBIS per due motivi: 1 prossimità al casello autostradale e quindi facilmente identificabile in bici; 2 non c'hanno fatto pagare il parcheggio dell'auto sul loro piazzale.
Il 1° settembre, siamo saliti sul treno a Verona alla 10.25 circa dopo un giretto per il centro sotto minacciose nubi grigie. Scesi a Bolzano a Mezzogiorno, siamo stati accolti da un bel sole, abbastanza tiepido ma anche da un vento non indifferente con ventate che facevano cadere le bici parcheggiate senza lucchetti ai pali che ci fece pensare che sarebbe stata una tappa corta ma... intensa. Breve pausa per pranzare e poi imbocchiamo la ciclabile direzione Verona scoprendo con grande gioia che il vento era a favore. Morale? velocità media sui 22...
quindi con graaaande anticipo sulla tabella di marcia, alle 15 siamo già a Salorno e facciamo una deviazione per ammirare le cascate che si vedono dalla ciclabile e per riempire le borracce della fresca acqua della fontana del paese. Rimprendiamo quindi la ciclabile e in un'oretta arriviamo, non senza perderci nel paese, all'albergo di Mezzolombardo dove passeremo la notte. La cena al ristorante La Cacciatora a base di bolliti, canederli e ottimo Terlodego locale
.
Il 2° settembre tappa spettacolare; partiamo con il treno da Mezzolombardo alla volta di Dimaro, dove dovremmo prendere il Bicibus delle Dolomiti fino a Madonna di Campiglio (vabbè la vacanza in bici ma in vacanza mi voglio riposare. la prox volta la faccio sportiva e magari salgo con specialissima e senza bagagli
). Tuttavia su suggerimento del capotreno scendiamo a Malè perché ci dice che il bus "Parte da lì e va su e quindi è più facile trovare posto." Peccato che si "dimentichi
di dirci che il (loro) bus parte da Malè alle 15.05 (noi ci siamo arrivati poco dopo le 10.00
... e porta solo 3 bici! Noi siamo 4...vabbè). Megaincazzatur acon un rozzo dipendente delle ferrovie (evidentmente tutto il mondo è belpaese) e optiamo per un servizio taxi che con un VW Transporter ci porta a M. di C.. Curiosamente l'operatrice ci dice che l'auto che ci manda porta 3 bici la quarta sarà un problema. Le dico che smontate per bene, in un Kangoo ho messo 4 bici, 5 persone (anche loro smontate per bene) e 5 valigie. Ci manda un Transporter... la macchina piccola? Praticamente un Ducato Fiat. La grande? Scania?
Cmq, caffettino in quel di M. di C. e poi discesa (16Km di discesa!!! da diversamente magro Il mio territorio ideale
) lungo la provinciale fino a Pinzolo dove prendiamo la ciclabile della Val Rendena.
STU PEN DA!
La percorriamo tutta fino a Tione dove, a causa della scarsità di indicazioni la perdiamo. Seguiamo cmq la strada verso Sarche e poco dopo Comano Terme (dopo uno strappetto inaspettato che ci spezza le gambe) la ritroviamo.
A RI STU PEN DA!
La ciclabile scende lungo il vecchio tracciato della statale, sostiutita dalla nuova che le corre accanto, evitando i tunnel e dando scorci fantastici sulle montagne che ci circondano. Questa ci porterà fino a Sarche dove deviamo leggermente per farci la foto al Lago di Toblino ed al relativo castello. Dopo la pausa, prendiamo la strada della Val di Sarche. Alla prima rotonda, giriamo verso Ponte Olivetti, e prendiamo l'itinerario ciclabile parallelo alla stretta e trafficata Provinciale che ci porta fino all'albergo di Pietramurata dove mangiamo e pernottiamo.
Il 2 settembre, sotto una leggera pioggia
, partiamo da Pietramurata e, ritornati per un paio di Km indietro, riprendiamo la strada di ieri che, passando per il lago di Cavedine, ci concede attimi di paesaggi lunari, sotto lo sguardo rassicurante di un castello. Giunti sulla statale, scendiamo verso Dro, che raggiungiamo dalla ciclabile che si prende a metà discesa seguendo l'indicazione e, ci gustiamo il medievale borgo. Evitando di farci derubare dal locale negozio di bici (21€ per la staffa del Sigma che costa solitamente 9...
) gonfiamo le gomme e partiamo lungo la ciclabile alla volta di Arco dove sfruttando la presenza del mercato facciamo due passi e prendiamo un meritato caffè. A questo punto smette di piovere e, ripartiti nuovamente sulla ciclabile arriviamo a Riva del Garda ma è ancora presto per pranzare e quindi ci, anche per evitare l'affollamento, ci fermiamo il minimo indispensabile per svuotare lo svuotabile e fare qualche foto e ripartiamo verso Garda, la nostra meta. Ci fermiano a mangiare a Malcesine presso il ristorante Il Baitone (consigliatissimo sia per la tranquillità del posto dove lasciare le bici, sia per l'ottima cucina casareccia) proprio sul lungo lago. Dopo una bella insalata molto ricca, un po di riso e parecchio buon vino ripartiamo verso Garda dove dormiremo arrivandoci con somma tranquillità (forse anche a causa del vino).
Il 3 partiamo da Garda e, seguendo la ciclabile del Garda, arriviamo prima a Lazise, dov'è obbligatoria una pausa per ammirare il piccolo borgo medievale contenuto nelle mura della città vecchia, e poi nel casino più totale della zona dei parchi tematici. Forte della grande esperienza di guida di scooter nel caotico traffico romano, ci buttiamo presto a centro carreggiata e svicoliamo tra meravigliati turisti stranieri che ci guardano attoniti
incapaci di opporsi al nostro svicolamento fino a un punto, 3 Km dal centro di Peschiera dove, presso uno stand di frutta scopriamo che possiamo riprendere la pista circumlacuale persa chilometri prima. Arriviamo quindi a Peschiera e comincia veramente a piovere
. Inutile cercare riparo, siamo zuppi fino al midollo e quindi, con i posteriori che rimbalzano su selle ormai sature d'acqua, attraversiamo il paese e imbocchiamo la bellisima ciclabile del Mincio
. La ciclabile è completamente asfaltata sul lato destro e optiamo per questa in quanto uno dei nostri ha la bici da corsa e nel giro di un'ora siamo nel bellissimo borgo di Valeggio dove ci fermiamo per pranzo. Un piccolo giro del centro e poi via verso Mantova dove ci aspettano degli amici per portarci a cena ma ahimé il fato è sempre vigile e io, scivolando per uscire dalla piccola doccia di cui ho dovuto smontare le ante per entrarci, sbatto l'osso sacro incrinando la penultima vertebra del coccige.
giro in bici finito per me
il giorno dopo, mentre gli altri pedalano in totale pianura lungo il po per arrivare a Ficarolo, dove dormiremo, io torno a Verona
a recupare l'auto e li raggiungo lì. Trasformo il mio ruolo di guida in autoscopadisupporto
. Avrei preferito pedalare, certo, ma almeno così restiamo tutti uniti, recuperiamo un giorno di ferie che fa sempre comodo e si torna più tranquilli verso casa. Sulla via del ritorno ci fermiamo a mangiare sull'E45 alla stazione di servizio di Verghereto dove troviamo a sorpresa un ottimo ristorante piuttosto del solito Autogrill e quindi Roma. In totale 430 Km (io solo 340
) ma in vacanza va bene tutto.