Nostalgico racconto di una bici sulla neve

Spazio dove discutere di qualsiasi argomento, anche non riguardante le piste ciclabili o il ciclismo
Rispondi
4sentieri
Messaggi: 107
Iscritto il: 23 set 2008, 1:37 pm
Bicicletta: Specialized Stumpjumper FSR Comp; B'twin Hoptown 5 Cappuccino
Località: Sotto il Monte (BG)

Nostalgico racconto di una bici sulla neve

Messaggio da 4sentieri »

Finalmente domenica scorsa sono riuscito a fare la prima uscita su neve! E come tutti gli anni devo confermare che il binomio MTB-neve è uno dei più azzeccati!
La salita è ancora più salita: pochi cm di neve fresca incrementano drammaticamente l'attrito... non ci si possono permettere scatti, scarti laterali e altre manovre brusche... si devono tenere le chiappe incollate alla sella... e se non si sta costantemente concentrati e attenti a dove mettere le ruote è sicuro che ci si troverà fermi coi piedi a terra!
Ma vedere (con la coda dell'occhio) quei boschi che la settimana prima erano il quadro dell'autunno, rossi e gialli, umidi, lastricati di ricci ormai vuoti, vederli sfumati nei profili, virati al bianco e incredibilmente (ma solo apparentemente) puliti, intonsi... è uno spettacolo che senza dubbio ripaga la nostra fatica mentre arranchiamo su quella salita, scandita dal regolare sbuffo di vapore denso e bianco (quasi a volersi mimetizzare con il panorama circostante) che ci fa sembrare una vecchia locomotiva in partenza, soprattutto quando ci accorgiamo che lo scricchio della neve sotto le nostre ruote copre anche quei pochi rumori sopravvissuti al filtro dell'ovatta bianca.

Poi inizia la discesa... essere i primi, vedere che per la prima volta qualcuno (noi) si lascia trascinare da Signora Gravità lungo quella strada, tante volte percorsa sollevando polvere e sbattendo sassi, è appagante... le ruote affondano nel bianco e ne sollevano un turbinio che ci avvolge le gambe... il consueto vibrare e sbatacchiare è sostituito da un fruscio dolce costante e (falsamente) rassicurante. tutto è più dolce e delicato: le piccole deviazioni per aggirare impercettibili avvallamenti o prominenze che potrebbero celare buche o massi, il tocco sulle leve dei freni, le curve... poi la strada lascia il posto al sentiero... quello stretto, ripido e disseminato di massi viscidi, radici infide e innumerevoli tranelli... ma questo quando il bosco non è bianco: oggi possiamo dolcemente guidare le ruote fin sopra gli argini (solitamente preclusi) del tracciato, possiamo aggirare ostacoli solcando lentamente il bianco tra gli alberi, possiamo lasciar scivolare le ruote su quel manto morbido che appiana le asperità, con la sola accortezza di lasciare libera la nostra bici di scivolare un po' dove gli pare, senza la pretesa di imporle passaggi obbligati per schivare sassi e buche... lasciamo che si diverta un po' anche lei, a modo suo, ma senza mai lasciare troppo le briglie, pena un dolce scivolone che però potrebbe arrestarsi contro un tronco od un masso e lasciare sul nostro corpo qualche bel livido dolente (e purtroppo parlo per esperienza...) a monito dell'aver osato troppo nella lotta giocosa tra noi con il nostro mezzo a pedali e Signora Natura con le sue manifestazioni invernali e gravitazionali.

4Sentieri
Never stop ride!
www.montecanto.it
Rispondi

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 17 ospiti