Giro del Manghen

Mappa

Pendenza media 0%, max > 25% Dislivello salita 5861m, discesa 5861m, assoluto 0m

Caratteristiche

Sicurezza

Tipo percorso: strada 🚙
Adatto a bambini: No

Lunghezza

Distanza:112.6 km
Durata: 7.5 ore a Km/h

Fondo stradale

Pavimentazione:asfalto
Adatto a pattinatori: No

Tipi di bicicletta

Bici da città, Cicloturismo, Corsa, Gravel, Mountain Bike

Descrizione

Il Manghen è il passo che collega la Valsugana alla Val di Fiemme. Essendo un percorso ad anello può essere iniziato da qualsiasi punto e può essere fatto sia in senso orario che antiorario. Io ho preferito quello antiorario partendo da Castelnuovo con la mia fedele city bike.

Il viaggio, di 115 chilometri, è impegnativo, ma se si è già un po' pratici di strade di montagna non c'è nulla di impossibile.

L'importante è prendersela con calma e non avere alcuna voglia di arrivare. Il pezzo forte è ovviamente la salita al passo Manghen. Per farla ci ho impiegato circa tre ore e mezza. Troppo? No, anzi troppo poco per godersi pienamente questi posti meravigliosi. Per tutto il viaggio ci vogliono circa dieci ore, delle quali otto in sella.

Lasciata l'auto nel piccolo parcheggio di Castelnuovo, che di sabato è parzialmente occupato dal mercato, si parte subito in salita. I primi due chilometri, che io chiamo di acclimatamento, conviene farli con il rapporto più alto possibile, anche se non sembrerebbe necessario. Si sale in direzione Telve per la strada provinciale 31 senza entrare nel paese. Questa strada è ben tenuta e va progressivamente restringendosi man mano che si sale per poi riallargarsi sulla discesa sul versante opposto. Da un certo punto, come preannunciato da un cartello a valle, c'è il divieto per camion e corriere. Il traffico tutto sommato è abbastanza contenuto. Per molti tratti l'unico rumore che si sente è lo scrosciare delle acque dei torrenti. Raggiunto il passo lo si lascia velocemente visto l'eccessivo affollamento. La discesa per un lungo tratto avviene dentro una foresta buia e affascinante, nonché fredda. In tre quarti d'ora, facendo buon uso dei freni che devono essere perfettamente a punto, si è a Molina, in Val di Fiemme. Si incrocia il ponte sul torrente Avisio e si nota a destra la pista ciclabile che porta fino ad Alba, in Val di Fassa.

Adesso si inizia quello che idealmente è il secondo tratto del viaggio, da Molina a Pergine. Fatta la rotonda si tiene la sinistra e al bivio si prende la provinciale 71. Questa strada non è molto trafficata, e nonostante siano visibili i segni di interminabili lavori è ben agibile. Il panorama sulla Val di Cembra, che pone termine alla catena dei Lagorai, è suggestivo. Si notano ampi terrazzamenti a vigneto sul versante opposto. Dopo aver attraversato un gran numero di paesini si arriva alla rotonda per Nogarè dove si prende la S.P. 104 lunga appena un chilometro e mezzo, purtroppo tutta in salita. Seguirà una discesa fino all'incrocio per Madrano. Passata la rotonda di Casalino si è già in via Regensburger, a Pergine. Un'altra rotonda, un semaforo davanti a una chiesa, svolta a destra e si è in via Garibaldi, dove ci sono riposanti panchine ben ombreggiate.

Lasciate le ombrose panchine di via Garibaldi si riparte per l'ultima parte del viaggio. Dopo poche decine di metri si attraversa la strada principale passando in via Rosmini. Questa stradina scavalca prima la ferrovia e poi la superstrada della Valsugana. Scendendo dal secondo cavalcavia si nota sulla sinistra una vietta che sembra fare una inversione a U. Bene, ci siamo. Pur non essendo ancora pista ciclabile si può dire addio al traffico. Si prosegue attraversando un quartiere residenziale per via Dell'Angi e poi via Valene, fino ad arrivare ad un sottopassaggio dove inizia un primo tratto di pista ciclabile. Si prosegue superando un piccolo dosso costeggiando il lago di Caldonazzo. La pista sembra terminare improvvisamente all'ingresso di un campeggio. In realtà se si vuole continuare sul lungolago ignorando le indicazioni che porterebbero da tutt'altra parte, per superare l'ostacolo si deve uscire sulla viabilità normale e rientrare subito dopo, cento metri in tutto. Quindi si prosegue su Via al Lago fino ad incrociare via Andanta (qui non segnalata).

Superata una croce e un passaggio a livello si trova la pista ciclabile della Valsugana allo svincolo per Levico. Da qui affidandosi alle indicazioni, passando continuamente a desta e a sinistra del Brenta, in un incantevole scenario di valle, si raggiunge il punto di partenza.

Itinerario segnalato da Alberto il 17 novembre 21

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