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Baia - Lago d'Averno

Descrizione

"Ciclayak" - Itinerario A.


Partenza sede Associazione Fillirea - Centro Visite AMP Baia, Via Lucullo 94.

L'itinerario è caratterizzato da "soste" consigliate a carattere archeologico e naturalistico.


Itinerario segnalato da FILLIREA BAIA il 16/09/2013

Mappa / Cartina del percorso

Profilo altimetrico

Profilo altimetrico

Roadbook - Luoghi attraversati

DescrizioneDistanza (km)Altezza (m)
A Sosta 1-cd Tempio di Venere. Inizi II sec. d.C. Un importante Edificio Termale un tempo collegato al Complesso Archeologico delle cd Terme di Baia.L'edificio a base ottagonale 0.1 1
B Sosta 2-cd Tempio di Diana. III sec. d.C. Sala termale la cui pianta è inscritta in un ottagono.E' la più grande delle cupole baiane e probabilmente la meno antica tra quelle a Baia.Prende il nome dai fregi marmorei rinvenutivi 0.5 6
C Percorso da sosta 2 Tempio di Diana a sosta 3 Parco Archeologico di Baia 0.5 6
D Sosta 3-Parco Archeologico di Baia. I sec. a.C-III sec. d.C. Il Parco si sviluppa sul versante a mare della collina.I resti archeologici disposti sui terrazzamenti 0.6 20
E Stufe di Nerone.Il famoso Sudatorio di Tritoli, posto sulla collina da cui prende il nome. Le sue acque termali, salso-bromo-ioniche, sgorgano alla fonte a 74°C. La collina di tufo, alle spalle della moderna Chiesa di San Filippo, conserva ancora i resti di quelli che dovevano essere i grandi ambienti termali, d’epoca romana, decorati con mosaici e affreschi: un complesso probabilmente esteso su tre livelli con grandi gallerie sotterranee che terminavano in fosse d’acqua caldissima. 2.2 2
F LAGO LUCRINO.Sacro a Venere Lucrina, il suo nome deriva da lucrum, lucro, riferibile ai guadagni ricavati dall’allevamento di ostriche e di orate, prelibatissime sin dall’antichità. Il lago doveva giungere quasi fino a Pozzuoli, separato dal mare dalla Via Herculanea (oggi sommersa e visitabile lungo il percorso subacqueo del Ninfeo di Claudio), ora invece ridotto ad uno specchio d’acqua salmastra, a seguito dell’eruzione di Monte Nuovo del 1538, per questo anche detto nel corso del ‘700 Mariciello. 3 4
G LAGO D'AVERNO.L’Averno fu a lungo considerato il tenebroso accesso alle regioni dell’oltretomba per le esalazioni venefiche che aleggiavano sulla superficie delle sue acque credute senza fondo. Il suo nome deriva da àornos, in greco “senza uccelli”. Ne parlerà Lucrezio nel “De Rerum Naturae” e Omero nel “IX canto dell’Odissea”. All’avvento di Roma, l’Averno fu disboscato e unito al Lucrino e al mare attraverso un canale navigabile, divenendo così il Portus Julius, la poderosa fortezza navale destinata a custodire la flotta di Ottaviano. Il progetto fu eseguito dal generale Agrippa. Due gallerie, poi, furono costruite per accelerare i movimenti della truppa: la cd Grotta della Sibilla e la Grotta di Cocceio. I ricchi mercanti di Puteoli e gli aristocratici di Baia, guardavano con cupidigia le sorgenti termali dell’Averno e il lusso e la sregolatezza raggiunsero in breve le sue sacre sponde, presto divenute teatro di naumachie, cioè rappresentazioni di battaglie navali tra eserciti rivali, organizzate per divertire i Romani quando erano a Baia. Nerone, poi,progettò di collegare il lago d’Averno con il Tevere, attraverso un canale navigabile, in modo da poter raggiungere i Campi Flegrei da Roma, attraverso un’unica via d’acqua interna. La sua uccisione, però, ne impedì la realizzazione. 3.7 1
H Cd TEMPIO DI APOLLO.Identificato come Tempio pagano dai viaggiatori del Grand Tour, era invece il frigidarium o una gran piscina di un complesso termale, che l’analisi delle strutture superstiti han dichiarato essere costruito in due diverse fasi cronologiche: gli ambienti seminterrati e il corridoio probabilmente in età giulioclaudia (I a.C. – II d.C.), la gran sala a due piani con i muri in laterizio, in età adrianea (fine I - inizi II d.C.). La parte che emerge, di forma ottagonale all’esterno e circolare all’interno era divisa in due piani.L'edificio era sormontato da una cupola di 37 mt di diametro, che, se si fosse conservata, sarebbe stata la più grande cupola tramandataci dall’antichità, dopo quella del Pantheon a Roma. La distruzione definitiva del complesso avvenne con l’eruzione di Monte Nuovo. 4.2 6
I GROTTA DI COCCEIO.è la più lunga galleria del mondo romano, che taglia in modo rettilineo il banco tufaceo del Monte Grillo, per giungere nei pressi dell’Arco Felice di Cuma. Illuminata da sei pozzi per la luce e fiancheggiata da un acquedotto, prende il nome dall’architetto che la costruì, lo stesso del Tempio d’Augusto sul Rione Terra e della Crypta Neapolitana. Ad oggi il percorso è chiuso a causa dei danni subiti dall’esplosione degli ordigni bellici della Seconda Guerra Mondiale. 5.2 2
J CD GROTTA DELLA SIBILLA.i viaggiatori del Grand Tour confusero la sede del celebre oracolo di Apollo con una galleria romana scavata lungo la sponda sud del Lago d’Averno, della quale non sappiamo bene cosa sia stata con certezza. Noto è invece il fatto che, Ottaviano, intorno al 37 a.C., ordinò di scavare nel tufo di Monte delle Ginestre una galleria lunga 200 mt e larga circa 4, con volta a botte, necessaria a collegara rapidamente il Lago al Mare. Varcato l’ingresso, si passerà, praticamente, attraverso uno strettissimo cunicolo, bloccato ad un certo punto dall’acqua. Una rampa di scale conduce, poi, verso il basso, in un ambiente semi sommerso, con conche ai lati, indicate come il lavacro della sibilla, la fonte, insomma, in cui la sacerdotessa di Apollo si sarebbe bagnata prima di emettere i suoi vaticini. Molto probabilmente, però, si tratta solo di vasche. 6

  1. Sosta 1-cd Tempio di Venere. Inizi II sec. d.C. Un importante Edificio Termale un tempo collegato al Complesso Archeologico delle cd Terme di Baia.L'edificio a base ottagonale
  2. Sosta 2-cd Tempio di Diana. III sec. d.C. Sala termale la cui pianta è inscritta in un ottagono.E' la più grande delle cupole baiane e probabilmente la meno antica tra quelle a Baia.Prende il nome dai fregi marmorei rinvenutivi
  3. Percorso da sosta 2 Tempio di Diana a sosta 3 Parco Archeologico di Baia
  4. Sosta 3-Parco Archeologico di Baia. I sec. a.C-III sec. d.C. Il Parco si sviluppa sul versante a mare della collina.I resti archeologici disposti sui terrazzamenti
  5. Stufe di Nerone.Il famoso Sudatorio di Tritoli, posto sulla collina da cui prende il nome. Le sue acque termali, salso-bromo-ioniche, sgorgano alla fonte a 74°C. La collina di tufo, alle spalle della moderna Chiesa di San Filippo, conserva ancora i resti di quelli che dovevano essere i grandi ambienti termali, d’epoca romana, decorati con mosaici e affreschi: un complesso probabilmente esteso su tre livelli con grandi gallerie sotterranee che terminavano in fosse d’acqua caldissima.
  6. LAGO LUCRINO.Sacro a Venere Lucrina, il suo nome deriva da lucrum, lucro, riferibile ai guadagni ricavati dall’allevamento di ostriche e di orate, prelibatissime sin dall’antichità. Il lago doveva giungere quasi fino a Pozzuoli, separato dal mare dalla Via Herculanea (oggi sommersa e visitabile lungo il percorso subacqueo del Ninfeo di Claudio), ora invece ridotto ad uno specchio d’acqua salmastra, a seguito dell’eruzione di Monte Nuovo del 1538, per questo anche detto nel corso del ‘700 Mariciello.
  7. LAGO D'AVERNO.L’Averno fu a lungo considerato il tenebroso accesso alle regioni dell’oltretomba per le esalazioni venefiche che aleggiavano sulla superficie delle sue acque credute senza fondo. Il suo nome deriva da àornos, in greco “senza uccelli”. Ne parlerà Lucrezio nel “De Rerum Naturae” e Omero nel “IX canto dell’Odissea”. All’avvento di Roma, l’Averno fu disboscato e unito al Lucrino e al mare attraverso un canale navigabile, divenendo così il Portus Julius, la poderosa fortezza navale destinata a custodire la flotta di Ottaviano. Il progetto fu eseguito dal generale Agrippa. Due gallerie, poi, furono costruite per accelerare i movimenti della truppa: la cd Grotta della Sibilla e la Grotta di Cocceio. I ricchi mercanti di Puteoli e gli aristocratici di Baia, guardavano con cupidigia le sorgenti termali dell’Averno e il lusso e la sregolatezza raggiunsero in breve le sue sacre sponde, presto divenute teatro di naumachie, cioè rappresentazioni di battaglie navali tra eserciti rivali, organizzate per divertire i Romani quando erano a Baia. Nerone, poi,progettò di collegare il lago d’Averno con il Tevere, attraverso un canale navigabile, in modo da poter raggiungere i Campi Flegrei da Roma, attraverso un’unica via d’acqua interna. La sua uccisione, però, ne impedì la realizzazione.
  8. Cd TEMPIO DI APOLLO.Identificato come Tempio pagano dai viaggiatori del Grand Tour, era invece il frigidarium o una gran piscina di un complesso termale, che l’analisi delle strutture superstiti han dichiarato essere costruito in due diverse fasi cronologiche: gli ambienti seminterrati e il corridoio probabilmente in età giulioclaudia (I a.C. – II d.C.), la gran sala a due piani con i muri in laterizio, in età adrianea (fine I - inizi II d.C.). La parte che emerge, di forma ottagonale all’esterno e circolare all’interno era divisa in due piani.L'edificio era sormontato da una cupola di 37 mt di diametro, che, se si fosse conservata, sarebbe stata la più grande cupola tramandataci dall’antichità, dopo quella del Pantheon a Roma. La distruzione definitiva del complesso avvenne con l’eruzione di Monte Nuovo.
  9. GROTTA DI COCCEIO.è la più lunga galleria del mondo romano, che taglia in modo rettilineo il banco tufaceo del Monte Grillo, per giungere nei pressi dell’Arco Felice di Cuma. Illuminata da sei pozzi per la luce e fiancheggiata da un acquedotto, prende il nome dall’architetto che la costruì, lo stesso del Tempio d’Augusto sul Rione Terra e della Crypta Neapolitana. Ad oggi il percorso è chiuso a causa dei danni subiti dall’esplosione degli ordigni bellici della Seconda Guerra Mondiale.
  10. CD GROTTA DELLA SIBILLA.i viaggiatori del Grand Tour confusero la sede del celebre oracolo di Apollo con una galleria romana scavata lungo la sponda sud del Lago d’Averno, della quale non sappiamo bene cosa sia stata con certezza. Noto è invece il fatto che, Ottaviano, intorno al 37 a.C., ordinò di scavare nel tufo di Monte delle Ginestre una galleria lunga 200 mt e larga circa 4, con volta a botte, necessaria a collegara rapidamente il Lago al Mare. Varcato l’ingresso, si passerà, praticamente, attraverso uno strettissimo cunicolo, bloccato ad un certo punto dall’acqua. Una rampa di scale conduce, poi, verso il basso, in un ambiente semi sommerso, con conche ai lati, indicate come il lavacro della sibilla, la fonte, insomma, in cui la sacerdotessa di Apollo si sarebbe bagnata prima di emettere i suoi vaticini. Molto probabilmente, però, si tratta solo di vasche.
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