Il vicesindaco di Brescia Fabio Rolfi li aveva promessi e sono subito stati attivati. Si tratta dei controlli contro le soste selvagge delle biciclette.
Giovedì mattina nel piazzale della stazione si potevano contare una ventina di due ruote legate ai pali della luce o all’arredo urbano con tanto di foglio plastificato attaccato da una fascetta per evidenziare il divieto di sosta. Con l’indicazione precisa di ora e data, perché se non saranno rimosse entro 24 ore, i vigili urbani potrebbero portarle via. E poi, per riscattarle al deposito, si dovrebbe pagare una multa da 25 a 500 euro.
Una decisione, già presente in realtà nel regolamento urbano modificato un paio di anni fa, che ha fatto storcere il naso a molti. Ambientalisti e ciclisti in prima fila. “Continuiamo a constatare una profonda incoerenza fra ciò che ci viene venduto per spot, come la pedonalizzazione delle piazze, e ciò che viene effettivamente fatto da questa amministrazione", ha detto Isaac Scaramella, presidente del circolo Legambiente Brescia.
Il presidente fa riferimento alle ultime due decisioni prese in ordine di tempo dalla giunta Paroli: la sanzione per le biciclette fuori posto e lo sconto dei parcheggi ai residenti. “Dicono di voler incentivare la mobilità sostenibile ma poi fanno di tutto per portare le auto in centro. Magari biciclette parcheggiate in modo disordinato possono non piacere, è comunque una questioni di gusti, ma vorremmo che questo stesso rigore venisse applicato anche alle auto che regolarmente vengono lasciate in sosta lungo le piste ciclabili. Ne abbiamo decine di esempi in città”.
Alcuni di questi casi erano stati documentati anche al socio-ciclista di Legambiente Lucio Lorenzi di cui abbiamo ospitato le cronache su due ruote in giro per la città per diverse settimane. Anche ad Ettore Brunelli, ex assessore alla Mobilità della giunta Corsini e tesserato di lungo corso all’associazione “Amici della bici”, questa iniziativa non è affatto piaciuta.
“Il vero problema di questa città è la sosta delle auto, non delle biciclette. È ovvio che la bici viene usata per arrivare il più vicino possibile al luogo in cui ci si deve recare, se la prima rastrelliera disponibile è a 500 metri devo farmi mezzo chilometro a piedi?”. L’ex assessore ammette che “in luoghi particolarmente pregiati questo provvedimento ci possa anche stare, ma non certamente alla stazione dei treni che dovrebbe proprio ospitare le biciclette di chi fa il pendolare”.
In stazione però, oltre agli stalli effettivamente molto spesso pieni, esiste una pensilina riparata in cui possono essere lasciate le biciclette in deposito per 1 euro al giorno. “Mi devono spiegare però perché il parcheggio auto sotto la stazione ha la prima mezz’ora gratuita, mentre alla pensilina se la lascio anche solo cinque minuti devo comunque pagare 1 euro. Con questi provvedimenti si perde il senso dell’utilizzo della bicicletta. Certo, stiamo comunque parlando di una giunta di automaniaci”.
La replica del vicesindaco non si fa attendere. "Stiamo parlando di un divieto già previsto dal codice della strada", ha spiegato Rolfi, "quindi noi abbiamo solo trovato il modo di farlo applicare e fra l'altro abbiamo scelto due luoghi, piazzale della stazione e corso Zanardelli e via Portici X Giornate, in cui è ben presente un'alternativa alla sosta selvaggia". Ma il vicesindaco, nonchè titolare della delega al Traffico, è andato oltre e ha annunciato che il 27 giugno verrà approvata in consiglio comunale una variazione di bilancio in cui verranno appostati i primi due milioni di euro per finanziare il piano della mobilità ciclabile.
"Per la prima volta Brescia ne ha uno serio, basta piste ciclabili tracciate col pennarello sull'asfalto come facevano Corsini e Brunelli, noi costruiremo vere piste". Venerdì mattina, inoltre, l'ingresso sud della stazione da via Sostegno verrà dotato di tre nuove rastrelliere per le bici. E a chi chiede la mano pesante anche per gli automobilisti che abbandonano l'auto un po' ovunque in città, Rolfi ha replicato che "la polizia municipale ha un approccio molto più morbido, e giustamente, nei confronti dei ciclisti rispetto a chi va in auto. Perchè anche i ciclisti potrebbero essere sanzionati se vanno in contromano o se parlano al cellulare, eppure questo avviene molto di rado".
Anche per quanto riguarda la pensilina, il vicesindaco ha qualcosa da dire: "è sorvegliata 24 ore su 24, c'è un servizio di riparazione gratuita ma è quasi sempre sottoutilizzata. Se non incentiviamo i bresciani a usarla, non si capisce il senso di questo investimento. Un euro al giorno mi sembra una cifra adeguata".
poi però le piste ciclabili sono corsie di sosta, ma multe nulla.
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Re: Brescia - Come disincentivare l'uso della bicicletta
Non so bene co sa pensare
Non si discute sul fatto che le auto parcheggiate sulle ciclabili andrebbero rimosse col carro attrezzi senza troppe storie, non capisco fino in fondo questo articolo.
Di fianco alla stazione c'è un luogo dove porre l'amata bicicletta, da come viene descritto, sicuro contro i furti, controllato, dove si può far riparare eventualmente il mezzo, che costa meno di un caffè al giorno.
Se fosse insufficiente per accogliere tutte le bici della stazione capirei le lamentele, ma nell'articolo si dice che è addirittura sottoutilizzato.
Dalle mie parti sento parlare tutti i giorni di vandalismi e furti di bicilette. Lì c'è un servizio economico fatto apposta per ovviare questo problema...ma no, bisogna poter mettere le bici dove si ha voglia.
Esagerati i provvedimenti? Probabile, come tutti gli interventi di questo tipo servono a far cassa.
Ma cavolo...mi sembra che qui ci sia gente che se la va proprio a cercare.
Aggiungo che non concordo col modo in cui è stato redatto l'articolo. Il ragionamento alla base mi sembra sia "loro possono fare quel che vogliono. perchè io no?".
Non si discute sul fatto che le auto parcheggiate sulle ciclabili andrebbero rimosse col carro attrezzi senza troppe storie, non capisco fino in fondo questo articolo.
Di fianco alla stazione c'è un luogo dove porre l'amata bicicletta, da come viene descritto, sicuro contro i furti, controllato, dove si può far riparare eventualmente il mezzo, che costa meno di un caffè al giorno.
Se fosse insufficiente per accogliere tutte le bici della stazione capirei le lamentele, ma nell'articolo si dice che è addirittura sottoutilizzato.
Dalle mie parti sento parlare tutti i giorni di vandalismi e furti di bicilette. Lì c'è un servizio economico fatto apposta per ovviare questo problema...ma no, bisogna poter mettere le bici dove si ha voglia.
Esagerati i provvedimenti? Probabile, come tutti gli interventi di questo tipo servono a far cassa.
Ma cavolo...mi sembra che qui ci sia gente che se la va proprio a cercare.
Aggiungo che non concordo col modo in cui è stato redatto l'articolo. Il ragionamento alla base mi sembra sia "loro possono fare quel che vogliono. perchè io no?".
Re: Brescia - Come disincentivare l'uso della bicicletta
Quoto Maxx.
Avessi un'area deposito a pagamento in zona stazione a Milano farei i salti di gioia. Nei pochi mesi in cui ho provato ad utilizzare tale mezzo per recarmi in uffico ho speso ben più del suo valore per ripristinare parti asportate.
Avessi un'area deposito a pagamento in zona stazione a Milano farei i salti di gioia. Nei pochi mesi in cui ho provato ad utilizzare tale mezzo per recarmi in uffico ho speso ben più del suo valore per ripristinare parti asportate.
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Re: Brescia - Come disincentivare l'uso della bicicletta
ho letto l'articolo e credo che un cittadino possa decidere se portare la bici in un posto a pagamento o no?? ci vogliono anche le rastrelliere gratuite in stazione.per quanto riguarda gli automobilisti parcheggiano dappertutto l'auto selvaggiamente! anche su marciapiedi! e ciclabili!!! voi vi lamentate venite a ferrara a vedere fuori dalla stazione quanti bici buttate ci sono! all giorno d'oggi manca il rispetto l'educazione e il buon senso!!!
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