Una mezza buona notizia

Novità dal mondo delle due ruote
Rispondi
parpajon
Messaggi: 17
Iscritto il: 25 ott 2010, 4:10 pm

Una mezza buona notizia

Messaggio da parpajon »

http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/ ... tp/379709/

Tolleranza zero sulle piste ciclabili
Duemila multe

Sosta selvaggia. Il Comune: è solo l’inizio. Una task force libererà le strade alle biciclette
ANDREA ROSSI
TORINO
Basterà? Certo che no. Però può dare una mano. Lo dice anche Gabriele Del Carlo, segretario di Muoviequilibri, una delle associazioni che raggruppano i torinesi che usano la bicicletta. «Era ora. L’importante è che non si fermino qui, perché di lavoro ce n’è. E molto». Vero, ma in Comune hanno deciso di cominciare ad affrontarlo partendo da certe cattive abitudini, che adesso - con lo shopping pre-natalizio in pieno furore - rischiano di degenerare. E così l’assessore all’Ambiente Roberto Tricarico e quello alla Polizia municipale Domenico Mangone nei prossimi giorni chiederanno al comandante dei vigili di varare una sorta di «tolleranza zero» per gli automobilisti che parcheggiano sulle piste ciclabili.

Un fenomeno marginale, dirà qualcuno. E invece no: solo nel 2010 - e non è ancora finita - i civich hanno staccato 1.980 verbali (di cui 1.603 grazie alle telecamere) a vetture in sosta vietata negli spazi riservati ai ciclisti. Numeri che fotografano una prassi, altro che un vizio, destinata a peggiorare nei prossimi giorni, quando gli automobilisti si riverseranno a folate, soprattutto in centro, per gli acquisti di Natale. Gli ultimi due giorni hanno già mostrato l’aria che tira. Prendete via Cavour: sabato pomeriggio, tra via Accademia Albertina e via Lagrange, a un certo punto c’erano quattro macchine e un furgone piazzati sulla pista ciclabile, e decine di biciclette a fare lo slalom tra gli abusivi del parcheggio, le auto in transito e i pedoni sul marciapiede. «È evidente che molti li considerano spazi liberi da occupare», ragiona Tricarico. «Ecco perché vogliamo intensificare ulteriormente i controlli».

L’idea è mettere a punto una task force in miniatura, con un occhio di riguardo per le «strisce gialle». A breve, poi, partirà anche una campagna di comunicazione, un’operazione simpatia su misura per i ciclisti. «È ora che i cittadini si abituino, la strada non è di proprietà esclusiva delle auto», aggiunge l’assessore all’Ambiente, fresco di folgorazione dopo un viaggio a Bruxelles, dove due e quattro ruote non si calpestano a vicenda, ma convivono ciascuna nei propri spazi.

La strada che porta in Europa passa anche da qui, e chi usa la bicicletta lo sa bene. Torino negli ultimi anni ha intensificato gli sforzi. Oggi ha quasi 200 chilometri d’asfalto riservati ai ciclisti - anche se spesso non sono collegati tra loro - e circa 50-60 mila cittadini (l’8 per cento) che si spostano quotidianamente sulle due ruote, per andare a lavorare o a scuola. In estate i ciclisti quasi triplicano. Ecco perché sanzionare gli automobilisti «è importante», come dice Gabriele Del Carlo, «ma non è tutto». Questione di infrastrutture e sicurezza: «Il problema è la vera fruibilità ed efficienza dei percorsi ciclabili: finché non saranno sicure, connesse tra loro e protette, Torino non sarà mai a misura di bicicletta. E il Pums (il piano per la mobilità sostenibile) in questo senso non aiuta: è privo di visione strategica, studiato senza un’analisi dei flussi di traffico su due ruote. Piuttosto, servirebbe un piano decennale ad hoc, sul modello di città come Reggio Emilia».
Rispondi

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite