Le mistificazioni della Via Francigena

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p000gna
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Biografia: Vado in bici da sempre ma non amo le competizioni anche se so muovermi a velocità sostenuta (e neanche i megaraduni), prediligo i percorsi poco frequentati preferibilmente su asfalto ma non disdegno le strade bianche e il cross lungo gli argini dei fiumi. Amo i percorsi panoramici anche collinari o montani a patto che ogni tanto concedano un po' di respiro. Da quando sono in pensione ho quasi abbandonato la macchina e ho fatto della bici il mio principale mezzo di spostamento a patto che non debba trasportare pesi eccessivi o troppo ingombranti.
Le mie zone sono la Valdinievole, la Lucchesia e la Versilia, chi vuole conoscere e pedalare in queste zone mi contatti pure, col bel tempo esco volentieri in compagnia e sono libero quasi sempre.
Bicicletta: Corsa carbonio,Ibrida sport:Aeron Legnano,MTB:Bianchi Race 2200,trekking:Legnano Hobo,city,e altre 7
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Re: Le mistificazioni della Via Francigena

Messaggio da p000gna »

Da Toscano a Toscano, non posso che darti ragione, oltretutto fa anche meno caldo e si pedala meglio.
Ciao,
Giovanni
Viaggio in bici e me ne infischio del traffico e degli ingorghi
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p000gna
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Re: Le mistificazioni della Via Francigena

Messaggio da p000gna »

A proposito della Via Francigena, hai poi ripreso e terminato il tuo giro oltre Livorno per raggiungere Roma?
Nel frattempo mi sono trovato a Lucca ad un convegno di archeologi dove ho appreso che secondo loro di Vie Francigene ce ne sono moltissime: sono tutte le vie che dalla Francia portavano i pellegrini a Roma, con buona pace di chi considera come Francigena solo la via percorsa da Sigerico ed escludendo totalmente il tratto da Canterbury al confine franco-Italico che non proviene dalla Francia ma si trova appunto in questa terra e pertanto non congiunge Roma alla Francia, sicché le Vie Francigene proverrebbero da Ventimiglia, da Susa e da tutti gli altri percorsi e valichi che in epoca medievale collegavano il territorio Transalpino con quello Italico fino a Roma ed escludendo anche ogni altra prosecuzione dell'itinerario verso la Terra Santa che Francia non è.
A questo punto perché parlare ancora di Via Francigena e non piuttosto di itinerario di Sigerico ? ciò renderebbe certamente questo percorso più veritiero e aderente al tracciato cui si ispira, naturalmente tenendo presente qual'era la natura del terreno nel X secolo ed escludendo quindi quei tratti che a quei tempi erano coperti dal mare o dalle paludi e che pertanto non erano transitabili dai pellegrini che viaggiavano a piedi o a dorso di mulo.
Ciao,
Giovanni
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barone rosso
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Re: Le mistificazioni della Via Francigena

Messaggio da barone rosso »

Esattamente! La Francigena conduceva a Roma, meta ultima del pellegrinaggio e punto.Tutte le ipotetiche prosecuzioni verso e dal sud sono solo illazioni da pro loco. Come è esatto dire che non c'è un punto preciso di partenza in quanto ogni pellegrino seguiva la strada che gli era più di mano e il passo alpino più comodo.L'itinerario poi confluiva molto grossomodo sul tracciato della Cassia. Però non mi piacerebbe parlare di itinerario di Sigerico in quanto quello come ho già detto è un itinerario di ritorno a Canterbury e non da,errore indotto dal famoso documentario del National Geographic. Poi il vescovo Sigerico, e il suo segretario, è solo uno dei moltissimi pellegrini, questi altri sconosciuti, che con tutt altre comodità e grandi rischi hanno intrapreso il viaggio alla tomba di Pietro e molti non ci sono arrivati o non sono tornati.Lasciamo quindi la denominazione di Francigena in onore di questa massa di straccioni testimoni però di una grande fede.Poi ognuno valuta se questa fede è ben riposta o meno.
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p000gna
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Re: Le mistificazioni della Via Francigena

Messaggio da p000gna »

Appunto, poichè di via Frangigena ce n'è più d'una, mi sembrava improprio denominare Via Francigena e segnalare come tale solo l'itinerario di ritorno di Sigerico, per di più con tutte le variazioni commerciali improprie ed assurde (se si considera qual'era la vera natura del territorio a quei tempi) perché se si andava a finire in mare non si dovrebbe più parlare di strade percorse da pellegrini, ma di rotte percorse dai marinai e allora tanto varrebbe farsela in barca a vela da Ventimiglia a Fiumicino questa benedetta Via Francigena, con buona pace dei pellegrini che un millennio fa se la sono sudata a piedi in mezzo a mille pericoli e talvolta ci hanno lasciato la vita.
Fare un percorso di fede, e accomodarselo strada facendo per faticare meno non mi sembra una gran prova di fede, ma semmai di spocchieria o, nel migliore dei casi, di ingenuità e creduloneria in chi quel cammino te lo vuol far fare solo per i suoi scopi commerciali, anche se questo può costituire un sostegno a chi in quel modo ci si guadagna il pane; in fin dei conti non diventa altro che promozione turistica a prezzi più o meno contenuti ma ben lontana dal vero spirito del pellegrinaggio che poi non è quello di scimmiottare né fingere di emulare quelli che ci hanno preceduto di un millennio.
Tornando a noi, se è fatto per fede il vero pellegrinaggio può esse fatto con qualunque mezzo compresi l'auto, il bus od il treno, tutti mezzi che sono propri del nostro tempo così come nel medioevo lo era il mulo per chi se lo poteva permettere, ma allora non si dovrebbe parlare di Via Francigena come di una via di penitenza, ma piuttosto come di un archeo-percorso che conduceva a Roma .
Ciao,
Giovanni
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Luca Santini54
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Re: Le mistificazioni della Via Francigena

Messaggio da Luca Santini54 »

Riscrivo di nuovo perchè non so se è arrivato il mio messaggio. Camaiore è citata quale ventisettesima tappa del noto viaggio dell'arcivescovo Sigeric, posta tra Lucca e Luni. La via francigena di Sigeric si identifica con l'attuale Via IV Novembre dove esiste la chiesa romanica di San Michele citata nel 1180, al fianco della quale è stata trovata recentemente una chiesetta più antica databile al IX secolo. Quindi un piccolo borgo ha origini altomedievali. Sempre sulla Via IV Novembre si trovava anche l'ospedale per i pellegrini intitolato a San Vincenzo, del quale si possiede l'atto di fondazione dell'anno 1086. Intorno al 1255 Camaiore fu ampliato con un progetto di Terranuova simile a quello di Pietrasanta, fondata ex novo.
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