Dalla Stampa del 20 Giugno 2012:
“STOP ALLE MOUNTAINBIKE IN CINQUE STRADE PROVINCIALI IMPERIESI”
A pagina 64 de “La Stampa”, un articolo di “Stefano Delfino” annuncia una ridicola ma triste realtà per noi bikers:
“Niente più ciclisti su alcune strade di montagna: sono considerate troppo a rischio, per chi le percorre in sella alla moutainbike. Il divieto di transito ai velocipedi, di recente istituzione, riguarda le provinciali n°2 (San Bernardo di Mendatica-Colle del Garezzo), 69 (Pigna-Monte Gouta-La Colla), 76 (Colle Melosa-Garezzo), 88 (Monesi-Confine della Provincia)e 89 (Triora-Passo della Guardia)”
Le sopraccitate strade sono le uniche che permettono l’accesso a molti famosissimi sentieri, frequentati tutto l’anno da tantissimi bikers.
Continuando a leggere l’articolo, oltre al danno la beffa: “Resta libera la circolazione, invece, per auto e moto”. Sì, avete capito bene!!!!!
Sulle strade di cui alla delibera , verranno installate delle protezioni a valle “in legno, con matrice in ferro”, comunque il traffico motorizzato non verrà regolamentato, ma le bici non potranno più transitare…fino a quando? E perché? Sono strabiliato e stupefatto…ma attenzione, l’articolo porta anche la “giustificazione”:
“Il provvedimento è dell’Ingegner Michele Russo, che dirige il settore Viabilità e Traffico: “la strada citata, e tutte le altre citate nell’ordinanza, oltre ad essere dissestate, sono sprovviste di protezione sul lato a valle. E, quindi, sono ritenute pericolose, soprattutto per chi vi transita con la bicicletta e nell’occasione magari, si impegna in una sfida con gli amici”.
E adesso arriva l’assurdo: “MENO RISCHI CORRONO INVECE MOTOCICLETTE E AUTO CHE SI LIMITANO ALL’ESCURSIONISMO”.
C’è un articolo anche sul sito de La Stampa
Riporto quanto letto su MTB-forum, non so se è il posto giusto ma credo che si debba dare la massima visibilità a simili insensati provvedimenti, non vorrei che diventasse un precedente se lo lasciamo passare senza almeno farci sentire.
Dany 3
STOP ALLE MOUNTAINBIKE IN CINQUE STRADE PROVINCIALI IMPERIES
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- Biografia: da sempre su due ruote, a volte con motore a volte senza.
Dopo anni di moto ho riscoperto la bici, all'inizio come allenamento per la moto in pista e poi via via come divertimento.
Adesso la moto la uso per andare in ufficio e la bici per divertirmi. - Bicicletta: Una vecchia fantastica MTB Atala di 25 anni fà + Lee Cougan Nitro
- Località: Paderno d'Adda
Re: STOP ALLE MOUNTAINBIKE IN CINQUE STRADE PROVINCIALI IMPERIES
questo è senz'altro uno di quei lazzaroni che devono arrivare con la loro macchina fino alle porte del paradiso e odiano quei perditempo di ciclisti che li fanno rallentare..
Penso che non sarà comunque una di quelle decisioni che durerà a lungo, mi sembra un pochino difficile da sostenere.
Penso che non sarà comunque una di quelle decisioni che durerà a lungo, mi sembra un pochino difficile da sostenere.
Re: STOP ALLE MOUNTAINBIKE IN CINQUE STRADE PROVINCIALI IMPERIES
Devo dire che l'ingegner Russo è stato veloce e sensato a considerare e rigirare la situazione prendendo atto dell'assurdità di una simile decisione.
Questa è la risposta che ho avuto alla mia mail di protesta..
Dany3
Le strade in questione verranno riaperte a tutti gli utenti, bici comprese, il 1 luglio, dopo una serie di interventi di ripristino del fondo stradale dissestato.
Cordiali saluti
Michele Russo
Questa è la risposta che ho avuto alla mia mail di protesta..
Dany3
Le strade in questione verranno riaperte a tutti gli utenti, bici comprese, il 1 luglio, dopo una serie di interventi di ripristino del fondo stradale dissestato.
Cordiali saluti
Michele Russo
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Re: STOP ALLE MOUNTAINBIKE IN CINQUE STRADE PROVINCIALI IMPERIES
esco ogni giorno in bici per lavoro e transito su strade provinciali, statali e comunali e ogni giorno affronto tanti di quei pericoli che in paragone le strade citate dalla delibera sono un oasi di sicurezza e tranquillità. per favore non ditelo all'autore della proposta di divieto, non sia mai che un giorno dovesse vietare la circolazione dei velocipedi su tutta la rete stradale eccetto che nel cortile di casa e nelle piste ciclabili (per chi è fortunato ad averne una nel suo territorio)
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