Bici multata per divieto di sosta

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anellofluvialepd
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Bici multata per divieto di sosta

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Bici multata per divieto di sosta
In via Santo Stefano, 78 euro di multa ma il proprietario non la ritira

di Tommaso Romanin

Una bicicletta multata per divieto di sosta. Dopo i primi punti della patente tagliati ai ciclisti indisciplinati, ieri in via Santo Stefano la Polizia Municipale ha punito un "velocipede" parcheggiato sotto il portico, legato ad un anello di una colonna, davanti al Café della Via. Oltre a ben 78 euro di multa, prevista anche la "sanzione accessoria": la rimozione. Che però ieri non si è verificata. Il carro attrezzi arrivato per portare via il mezzo, fanno sapere dal Comune, ha dovuto fare i conti con una catena troppo grossa per la tronchese che aveva a disposizione. E così la bici, una mountain bike fucsia, è rimasta lì, con il foglietto giallo ben in vista, pinzato intorno al cannone. Del suo proprietario, invece, nessuna traccia per tutta la giornata.

I vigili sono stati avvertiti da una telefonata dei gestori del locale, che ha i tavolini fuori, nel portico davanti all´entrata. Loro però la bici non sanno di chi sia. «Questa mattina una turista straniera - racconta la titolare del Cafè - si è seduta al tavolo e, mentre faceva colazione con pasta e cappuccino ha preso contro la bicicletta. Si è fatta male ad un braccio e ha iniziato ad urlare minacciando di farci causa. Allora abbiamo prima provato a suonare a tutti campanelli dei portoni qua vicino. Ma visto che nessuno sapeva di chi fosse e neanche noi l´avevamo mai vista, abbiamo chiamato i vigili». I tavolini la notte vengono tirati dentro e, probabilmente, quando la bici è stata legata non c´erano. «Stamattina era già qua», conferma la proprietaria del locale. «Noi paghiamo 1.200 euro all´anno per poter usufruire di questo spazio nei mesi estivi», aggiunge. «Se era inverno non ci dava nessun fastidio e anche oggi, se trovavamo i padroni gli dicevamo semplicemente di spostarla. Ci è già successo tante altre volte». Il mezzo, «di cui non si desume la marca», come recita il verbale, «con sellino marchiato Canyon, provvisto di catena, insiste su regolare occupazione di suolo». Il riferimento è infatti alla tassa pagata dai gestori.

Così sotto lo sguardo perplesso e le battute dei passanti - «e chi la paga ‘sta multa?» - se ne sta lì tutto il giorno, con il suo verbale allegato. Nel portico ce ne sono altre di bici, a cui però non è stato riservato il medesimo trattamento, per loro fortuna.

E, a meno che il proprietario non sia un campione di senso civico, difficilmente i 78 euro verranno riscossi dalle casse comunali. Le bici, come è noto, sono beni mobili, ma non registrati. Non hanno la targa: non si può cioè risalire all´identità del proprietario. Nessuno, in questo caso, verrà a bussare alla porta del proprietario della bici in divieto di sosta. Nel caso in cui, invece, i mezzi sono rimossi, chi li rivendica, deve fornirne una descrizione oggettiva: modello, colore, eventuali adesivi, eventuali segni particolari. Ma, ammettono dal Comune, nella gran maggioranza dei casi è difficile che la gente vada a richiederle e le bici vengono lasciate là, al deposito di via del Gomito. Tra multa e prezzo di rimozione, infatti, si supera frequentemente il valore dell´oggetto. Conviene quasi prenderne una nuova.

(30 agosto 2009)

http://bologna.repubblica.it/dettaglio/ ... ro/1707045
emabiond
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Re: Bici multata per divieto di sosta

Messaggio da emabiond »

Follia pura, gli esercenti hanno anche loro le loro ragioni, ma se le amministrazioni comunali non mettono le rastrelliere hanno le loro ragioni anche i ciclisti. Di questo passo invece di risolverli i problemi se ne generano solo altri. Dopodichè esistono anche casi anomali, come ad esempio a Milano, dove in Ripa di porta ticinese, luogo simbolo della movida meneghina, in inverno il comune traccia le corsie ciclabili e in estare proprio su quella corsia rilascia i permessi ai gestori per mettere i tavoli per l' aperitivo. Le differenze: A Milano la prima città con le corsie ciclabili stagionali :lol e l' amministrazione comunale incassa i proventi per occupazione di suolo pubblico. A Berlino gli esercenti mettono a loro spese le rastrelliere i prossimità dei loro locali, con duplice effetto offrono un servizio per i loro clienti e usano le strutture come supporti per la pubblicità del locale.
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