Purtroppo anch'io intervengo forse troppo tardi in una discussione per la quale gli aggettivi stimolante ed appassionata sono decisamente riduttivi!
Dopo una breve discussione verbale, Pedalgronda mi ha fatto promettere di postare un intervento entro lo scadere della mezzanotte odierna (
Pedalgronda, non ti sei fidato!), così mi sono armato di carta e matita e ho messo giù i
"Fondamenti della teoria dei Quattro Sentieri".
Fondamento no. 0
Parliamo solamente dell'argomento "scale degli assi coordinati dei grafici delle altimetrie". Sono quindi escluse (da affrontare in separata sede) le questioni, colori, interpolazione punti, etc.
Fondamento no. 1
I grafici delle altimetrie "maxi", quelle visualizzabili nel road book, sono perfetti così come sono, ovvero:
- lunghezza fisica dei due assi fissa e pari ad un determinato numero di pixels nell'immagine,
- lunghezza "rappresentata" dei due assi (lunghezza del tragitto in km per le ascisse; altimetria in m per le ordinate).
In questo modo ogni road book ha un'immagine "sfruttata appieno", nel senso che non si verifica il caso di un itinerario pianeggiante in cui una linea orizzontale è sovrastata da un mare bianco.
Il rovescio della medaglia è che i grafici risultano "non realistici" a colpo d'occhio, ovvero si manifesta il famigerato "Effetto Mortirolo" (E.M.).
Il mio parere è che l'utente che scelto l'itinerario ne apre il road book alla ricerca dell'altimetria, ha già sviluppato un livello d'attenzione tale da non farsi ingannare dal colpo d'occhio (E.M.) ma da guardare il grafico con occhio critico e attenzione ai numeri scritti.
Fondamento no. 2
I grafici delle altimetrie "micro", quelle che compaiono negli elenchi di itinerari, non hanno lo scopo di "descrivere" un itinerario (se non in modo molto approssimativo), ma quello di permettere il "confronto a colpo d'occhio" tra i vari itinerari elencati.
Per questo motivo qui è assolutamente da evitare l'E.M.
A mio parere, il modo migliore per ottenere ciò è quello di adottare un rapporto fisso fra le due scale degli assi coordinati (così come è nella realtà).
Per fare un esempio: se si sceglie un rapporto 1:10, ad ogni metro in ordinata corrispondono 10 metri in ascissa (quindi per ogni km di lunghezza avremmo 100 m di dislivello).
L'E.M. è annullato.
- Esempio-1: Si vede come due itinerari decisamente diversi appaiano uguali (a sinistra, linee rosse) nelle micro-altimetrie attuali, con evidente Effetto Mortirolo per l'it. no. 627, mentre con il metodo proposto (a destra linee blu) la rappresentazione è più realistica e meno ingannevole (eliminato l'Effetto Mortirolo).
- esempio-1.jpg (62.63 KiB) Visto 4184 volte
Questo approccio presenta però 2 problemi e mezzo.
Il mezzo è che si deve definire qual'è il miglior rapporto da utilizzare, ma questo è facilmente risolvibile...
1.
Il primo vero limite è che una volta definito un rapporto (che verosimilmente dovrebbe essere adeguato per tutti gli itinerari presenti sul sito), può succedere un nuovo itinerario vada fuori scala!
Esempio:
Ipotesi: - immagine micro = 100 x 30 px
- rapporto = 1(y):20(x)
- itinerario = 6 km x 950 m di dislivello
Se nei 100 px di lunghezza dell'immagine rappresento i 5 km di lunghezza dell'itinerario, ogni pixel corrisponde a 60 m (6 km / 100 px); con un rapporto di 1:20, ogni pixel di altezza corrisponde a 3 m di dislivello, quindi nei 30 px di altezza dell'immagine posso rappresentare un dislivello massimo di 900 m (3 m x 30 px) --> il dislivello reale di 950 m "non ci sta" nell'immagine!
2.
L'altro problema è che in questo modo due itinerari completamente diversi, ma con la stessa pendenza, apparirebbero uguali.
Esempio: un itinerario di 20 km con dislivello 1000 m, avrebbe esattamente la stessa micro altimetria di un itinerario di 2 km con dislivello di 100 m!
Questo da un lato è corretto (infatti i due itinerari avrebbero effettivamente la stessa pendenza reale), tuttavia dal punto di vista del confronto a colpo d'occhio è facile essere ingannati: si veda l'immagine dell'Esempio-2.
Chiamiamo questo effetto "Effetto Prolungamento".
- Esempio-2: Si vede come due itinerari diversi (per dislivello e lunghezza), ma con uguale pendenza abbiano (con il metodo proposto) due micro-altimetrie uguali, con evidente Effetto Prolungamento che inganna notevolmente nel confronto a colpo d'occhio.
- esempio-2.jpg (35.73 KiB) Visto 4180 volte
Ora posto e mi metto sotto le coperte, ma so già che non finirà qui...
(NB - Complimenti davvero a tutti quanti! Per Alberto i vocaboli bravo, complimenti, grande, etc. sono ormai sottodimensionati!)